Sito archeologico del Lavagnone

Alveo, ormai quasi prosciugato, del laghetto intramorenico del Lavagnone , il cui toponimo di origine celtica indicherebbe la presenza di acque abbondanti.

sito del Lavagnone, scavo, ritrovo di palafitte © Comune di Desenzano del Garda - Creative Commons Attributon–ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

Descrizione

Sito archeologico

Le prime scoperte, effettuate tra il 1880 e il 1886, furono dovute ai lavori di cava della torba, a cui seguirono quelle legate alle attività agricole e la conseguente attenzione degli studiosi; passerà però molto tempo prima dell’avvio di vere e proprie ricerche sistematiche. I primi scavi scientifici si devono a Renato Perini che tra il 1974 e il 1979, in collaborazione con il Museo nazionale preistorico etnografico Luigi Pigorini, individuò una lunga sequenza di orizzonti archeologici dell'età del bronzo, i più antichi dei quali correlati a strutture palafitticole. La campagna di scavi portò alla luce molto materiale di uso domestico: piatti, anfore, vasi risalenti al secondo millennio avanti Cristo. Fu portato alla luce anche l'impianto di una palafitta, ma la scoperta in assoluto più importante fu quella dell'aratro con parte del giogo che rappresenta l'unico esemplare esistente al mondo di tale attrezzo agricolo per l'epoca preistorica e che è fatto risalire appunto all'età del bronzo (2000 a. C. circa).

Dal 1989 le ricerche furono riprese dall’Università degli Studi di Milano, sotto la direzione prima di R. C. de Marinis e successivamente di M. Rapi. Gli scavi procedono a tutt'oggi con campagne annuali.

L'area interessata dal sito UNESCO si estende su tutto il bacino, facilmente raggiungibile dalla strada vicinale che porta da Desenzano alla frazione di San Pietro, grazie alla segnaletica. L'area interessata dagli scavi è recintata e visitabile solo in occasione delle annuali campagne di scavo. I pali sono preservati grazie all'acqua di risalita di falda e ulteriormente protetti da teloni.

Al limite dell’area sono situati uno spazio informativo e la targa che identifica il bacino come facente parte del Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

L'aratro con molti esemplari di ceramiche provenienti dal Lavagnone è esposto al pubblico presso il Civico Museo “Giovanni Rambotti” a Desenzano.

Modalità di accesso

Sede comunale accessibile secondo orari e modalità da consultare

Indirizzo

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